Domande frequenti per I clinici

I miei pazienti con epilessia sono più a rischio di infezione grave da COVID-19?

Le limitate informazioni da Paesi molto colpiti dalla pandemia (es. Cina, Italia, USA) suggeriscono che le persone con epilessia non hanno un rischio più alto di infezione, né un maggior rischio di avere manifestazioni gravi da COVID-19, rispetto alla popolazione generale.Le persone ad alto rischio sono sempre quelle affette da patologie con impatto sulla mobilità, patologie polmonari croniche, ipertensione, cardiopatie gravi, soggetti immuno-compromessi a causa della patologia sottostante o di terapie farmacologiche e gli anziani. Le persone con epilessia possono anche avere alcune di queste condizioni.

Esiste il rischio di esacerbazione delle crisi durante l’infezione da COVID-19?

Può esserci un rischio di peggioramento in caso di febbre dovuta a COVID-19 in persone con determinate sindromi epilettiche, per esempio la S. di Dravet, o altre epilessie in cui le crisi sono scatenate da febbre o malattie concomitanti. Al momento, tuttavia, non sono riportati casi di peggioramento delle crisi in questi gruppi.

Vi sono farmaci da evitare in pazienti con epilessia e infezione da COVID-19?

Nonostante siano circolate notizie di aumentato rischio di infezione grave associato all’uso di FANS, ci sono poche evidenze a supporto.

Alcuni farmaci utilizzati per trattare una infezione grave potrebbero essere contro-indicati in pazienti con epilessia. Questo deve essere considerato caso per caso. Allo stesso modo vanno prese in considerazione potenziali interazioni farmacologiche con i farmaci anti-epilettici.

Come possiamo proteggere al meglio i nostri pazienti dal COVID-19?

Ove possibile, dovremmo cercare di tenere i nostri pazienti lontani da ospedali e studi medici, ricorrendo il più possibile alle cure domiciliari. Dobbiamo assicurarci che i nostri pazienti siano in possesso di un piano per la gestione delle emergenze, con una chiara descrizione di quando e come i farmaci antiepilettici di emergenza debbano essere utilizzati, quando possano essere ripetuti e quando sia necessario l’accesso in pronto soccorso. Dovremmo assicurare la fornitura regolare di farmaci per ciascun paziente. Utilizziamo la telemedicina quando possibile. (see: Telemedicine for Epilepsy Care in the COVID-19 Era)

Come possiamo minimizzare il rischio di esacerbazione delle crisi nei pazienti con epilessia?

Assicurare una fornitura regolare di farmaci antiepilettici.

Potrebbe essere preso in considerazione un abbassamento della soglia per la somministrazione dei farmaci di emergenza, con chiare istruzioni su quando devono essere usati, quando ripetuti, e quando sia consigliabile recarsi in pronto soccorso.

Un sintomo importante è l’astenia e la tendenza a dormire. La riduzione dell’appetito associata a queste manifestazioni potrebbe ridurre l’aderenza terapeutica e, in teoria, scatenare le crisi.

Come dovrei gestire un paziente con epilessia farmacoresistente che necessita di valutazione per ulteriori trattamenti?

Per minimizzare il rischio di infezione, sono state interrotte molte procedure elettive – inclusi video-EEG, chirurgia dell’epilessia e posizionamento/revisione VNS. Dobbiamo fornire un supporto generale a questi pazienti, con consigli sulla terapia in tempo reale e programmazione delle indagini/procedure da attuare una volta che i servizi saranno ripresi.

Quando è indicato l’EEG nel contesto della pandemia attuale?

Per minimizzare il rischio di infezioni, ci sono solo pochi casi in cui l’EEG sia da considerare necessario. Esempi sono:

  • Sospetto di stato epilettico non-convulsivo;
  • Stato epilettico elettrico durante il sonno lento (ESES) e
  • Diagnosi di spasmi infantili (link per ulteriori consigli) o
  • Monitoraggio dello stato di male in terapia intensiva

L’EEG può essere posticipato per nuova insorgenza di crisi, dove la diagnosi può essere fatta attraverso un’attenta anamnesi.

Quali consigli generali possiamo dare ai nostri pazienti con epilessia?

  • Rassicurare i pazienti e fornire consigli basilari per minimizzare l’esacerbazione delle crisi.
  • Considerare un “piano terapeutico comprensivo”, con informazioni su cosa fare nel caso la famiglia/il caregiver siano ammalati o non disponibili.
  • Enfatizzare l’importanza dell’aderenza terapeutica e il mantenimento delle routine.
  • Fornire istruzioni e assistenza per assicurare una regolare fornitura dei farmaci. Le persone con epilessia e le loro famiglie/caregiver dovrebbero assicurarsi che vi sia una scorta adeguata di farmaci e che le prescrizioni ripetibili siano disponibili.
  • Enfatizzare l’importanza di un sonno adeguato quando possibile, l’esercizio fisico di routine, una alimentazione sana, ed evitare alcool e droghe, ove appropriato. Per i pazienti con crisi “riflesse” indotte da stimoli specifici (es. epilessia fotosensibile), discutere come ridurre o eliminare gli stimoli provocanti (es. videogiochi).
  • Rassicurare/Spiegare ai pazienti che condizioni psicologiche – come ansia e depressione – potrebbero peggiorare durante questo periodo di stress, sia per i pazienti che per i familiari. Un aiuto potrebbe essere fornito attraverso consulto telefonico o altre risorse per la gestione dello stress.